Alzheimer, una visione completa per comprendere e aiutare

Cosa sono le demenze e cosa è l’Alzheimer

Demenza è un termine utilizzato per descrivere un tipo di patologie caratterizzate dalla progressiva perdita di struttura e funzione delle cellule nervose (neuroni) del cervello comportando un declino delle facoltà mentali sufficientemente grave da interferire con la vita quotidiana.

L’Alzheimer rappresenta la più comune forma di demenza costituendo circa il 60-70% dei casi. Essa chiama in causa principalmente la funzione cognitiva della memoria la quale peggiora progressivamente causando a sua volta disorientamento temporale, difficoltà di pianificazione, problemi di linguaggio. Il tutto diviene progressivamente ingravescente fino ad una totale compromissione delle funzioni cognitive a cui si aggiungono altre gravi problematiche come deliri, allucinazioni, perdita capacità motorie, incontinenza, difficoltà a deglutire.

Cosa avviene nel cervello a livello biologico

Vi sono due alterazioni principali:

  1. Nei neuroni del cervello è presente una proteina chiamata Tau che ha il compito di eliminare le sostanze tossiche all’interno dei neuroni. Smettendo di funzionare bene le cellule del cervello vengono esposte all’invasione di sostanze nocive oltre che ad un accumulo di grovigli della proteina Tau stessa disgregata.
  2. Come conseguenza del punto sopra si formano aggregati di un’altra proteina (chiamata Beta Amiloide) che invade e ‘soffoca’ la cellula. La Beta Amiloide è stata per anni associata alla malattia di Alzheimer e il suo accumulo nei neuroni considerato la sua principale causa.

Medicina allopatica ferma a più di 30 anni fa

Tutt’oggi nonostante numerose ricerche in ambito medico, secondo la scienza odierna le cause di questa demenza non sono ancora state validate e di conseguenza nemmeno la cura. La medicina allopatica è ferma ad un indagine puramente chimico fisica sempre più riduzionista tralasciando la componente globale dell’essere umano.

Una visione completa

Per una visione esaustiva di cosa sta a monte ci vengono incontro:

  1. Gli studi del dottor Dale E. Bredesen neurologo di fama che indaga le cause chimico fisiche dell’ Alzheimer e i rimedi
  2. Le Cinque Leggi Biologiche e la Metamedicina che approfondiscono la componente emotiva
  3. Le Scienze dello Spirito che indagano la componente spirituale.

Esse sono di aiuto alla comprensione e accettazione della malattia perchè chiamano in causa rispettivamente corpo fisico, corpo emozionale e l’Io, che compongono l’uomo nel suo insieme e interagendo tra di loro lo guidano, lo influenzano.

1. I fattori ‘fisici’ secondo Bredesen

Dale E. Bredesen è un neurologo che ha studiato a fondo la demenza di Alzheimer. Egli afferma che non è una malattia unica, ma un insieme di fattori. Ne identifica tre principali sottotipi :

  • Infiammatorio (legato a infezioni e infiammazioni croniche)
  • Deficit nutrizionale/trofico (dovuto a carenze di ormoni o nutrienti)
  • Tossico (derivante dall’esposizione a sostanze nocive, come metalli pesanti o muffe)

Secondo Bredesen il declino cognitivo può essere rallentato o addirittura invertito attraverso modifiche allo stile di vita e alla dieta. Critica l’approccio tradizionale, che si concentra solo sui farmaci e introduce un protocollo chiamato ReCODE (Reversal of Cognitive Decline) che si basa su un approccio personalizzato:

  • Dieta: simile alla dieta chetogenica, ricca di grassi sani e povera di zuccheri.
  • Esercizio fisico: attività aerobica e di resistenza per migliorare la funzione cerebrale.
  • Sonno di qualità: fondamentale per il detox cerebrale.
  • Gestione dello stress: pratiche come mindfulness e meditazione.
  • Equilibrio ormonale e nutrizionale: integrazione di vitamine e minerali essenziali.
  • Riduzione delle tossine ambientali: evitare l’esposizione a metalli pesanti e muffe.

2. La componente emotiva fondamentale secondo Metamedicina e Cinque Leggi Biologiche

Secondo la Metamedicina l’Alzheimer è legato a conflitti emotivi profondi, spesso connessi alla fuga dalla realtà o al rifiuto di affrontare eventi dolorosi del passato. La perdita progressiva della memoria può derivare da un desiderio inconscio di dimenticare sofferenze, traumi o responsabilità vissute come troppo pesanti.

Le Cinque Leggi Biologiche , formulate dal Dr. Ryke Geerd Hamer, offrono una visione della malattia basata sulla relazione tra psiche, cervello e organi. l‘Alzheimer non è visto come un semplice deterioramento neurologico, ma come una risposta biologica a un conflitto specifico. Esso è risultato di un conflitto di “perdita del proprio riferimento“, che può riguardare la casa, la famiglia, il lavoro o il ruolo sociale. Spesso si osserva nelle persone anziane che, dopo la pensione o la perdita del coniuge, si sentono “senza una direzione” o “senza più un posto nella società”.

In ogni caso per entrambe le teorie la difficoltà di gestione delle emozioni legate a dei vissuti dolorosi porta la mente a scollegarsi gradualmente dalla realtà.

E’ utile esplorare i possibili conflitti legati alla perdita di orientamento o identità per sapere su cosa focalizzare l’intervento. Per esempio:

  • Quali cambiamenti di vita hanno generato insicurezza o senso di perdita?
  • Ci sono eventi dolorosi che la persona potrebbe voler “dimenticare”?
  • Ha perso un ruolo sociale importante (pensione, lutto, perdita di autonomia)?

Essendo l’Alzheimer un “ritiro dalla realtà”, si interviene creando un ambiente che dia sicurezza e stabilità:

  • mantenere una routine chiara per ridurre il senso di disorientamento.
  • Circondare la persona di oggetti e persone familiari .
  • Utilizzare suoni, musiche e profumi legati a ricordi positivi.

Un modo per ridurre la progressione del ritiro mentale e coinvolgere la persona in attività che diano un senso di utilità e connessione è coinvolgere la persona in attività significative come:

  • Raccontare storie della propria vita (per ricollegarsi alla propria identità).
  • Fare lavori manuali creativi (pittura, giardinaggio, cucina).
  • Ascoltare musica che risvegli emozioni positive.

3. Il contributo delle discipline esoteriche alla comprensione dellAlzheimer

Le visioni esoteriche ( antroposofia, sciamanesimo, kabala… ) vanno oltre il senso medico dell’ Alzheimer come “malattia”, riconoscendola come una fase della vita con un significato più profondo legato al destino spirituale dell’individuo. In particolare qui citerò la visione antroposofica la quale considera questa malattia come parte di un processo più ampio di trasformazione dell’Anima.

Secondo la medicina antroposofica la demenza di Alzheimer è conseguente ad un disallineamento o una disconnessione tra il corpo fisico e i corpi superiori, dove il corpo eterico non riesce più a sostenere adeguatamente le funzioni mnemoniche. Questo può significare che l’Io della persona sta progressivamente ritirandosi dall’esperienza terrena, lasciando il corpo fisico sempre più privo della sua guida spirituale.

Cause secondo l’approccio antroposofico

  1. Indebolimento del corpo eterico (corpo vitale)
    • Secondo Ita Wegman e la medicina antroposofica il corpo eterico è responsabile della vitalità e della memoria. Un suo indebolimento può portare a un decadimento cognitivo. Questo può avvenire per cause legate all’età, ma anche per squilibri nella relazione tra il corpo eterico e quello astrale.
  2. Eccessiva rigidità mentale nella vita
    • Un altro possibile fattore è l’incapacità di adattarsi ai cambiamenti e di rinnovarsi interiormente. In questo senso, un atteggiamento troppo chiuso o una mancanza di sviluppo interiore nella vita può predisporre a una difficoltà nel mantenere le funzioni cognitive in età avanzata.
  3. Disconnessione tra corpo astrale e corpo fisico
    • Il corpo astrale è legato alla sfera delle emozioni e della coscienza. Se la sua connessione con il corpo fisico si indebolisce, la persona può perdere progressivamente consapevolezza della realtà circostante e dei ricordi.
  4. Squilibri nei processi karmici
    • La medicina antroposofica considera la malattia anche come un’espressione del karma individuale. Alcuni casi di demenza possono essere legati a esperienze di vite precedenti, in cui l’individuo ha vissuto situazioni che ora emergono sotto forma di disturbo della coscienza.
  5. Influenze ambientali e stile di vita
    • Ita Wegman sottolineava l’importanza di un equilibrio tra corpo, mente e spirito attraverso una vita armoniosa, il contatto con la natura, una dieta equilibrata e una vita interiore attiva. L’assenza di questi elementi può favorisce processi degenerativi.

Anche secondo la medicina antroposofica la cura deve consistere di un approccio integrato, essa chiama in causa non solo il corpo fisico, ma anche il corpo eterico , il corpo astrale e l’ Io spirituale della persona. L’obiettivo non è solo rallentare il decadimento cognitivo, ma anche favorire un equilibrio tra i diversi livelli dell’essere umano.

Interventi:

1. Terapie naturali e fitoterapia
La medicina antroposofica utilizza rimedi naturali per rafforzare le forze vitali e il sistema nervoso:

  • Vischio ( Iscador ) → Utilizzato per stimolare il corpo eterico e migliorare la vitalità.
  • Ginkgo biloba → Migliora la circolazione cerebrale e aiuta a contrastare la perdita di memoria.
  • Rosmarino e Melissa → Stimolano il pensiero e la concentrazione.
  • Oli essenziali (lavanda, rosa, pino) → Aiutano a riequilibrare il corpo astrale e ridurre gli stati di agitazione.

2. Terapie artistiche e movimento
Per stimolare il corpo eterico e mantenere attivi i processi cognitivi, vengono utilizzate:

  • Euritmia terapeutica → Una forma di movimento che armonizza il corpo eterico e sostiene la memoria.
  • Musicoterapia → Suoni e ritmi aiutano a mantenere il contatto con il proprio Io e con la realtà esterna.
  • Arte terapia (pittura, modellaggio, disegno) → Stimola la creatività e la connessione tra corpo e anima.

3. Ritmo e routine quotidiana
L’antroposofia dà grande importanza ai ritmi naturali , poiché il corpo eterico lavora in modo armonico quando è in sintonia con i cicli della natura:

  • Routine strutturata → Avere orari precisi aiuta a stabilizzare la coscienza e ridurre l’ansia.
  • Attività all’aria aperta → Passeggiate e contatto con la natura per rafforzare le forze vitali.
  • Luce naturale e calore → Favoriscono il benessere dell’anima e stimolano il sistema nervoso.

4. Alimentazione biodinamica
Un’alimentazione equilibrata secondo i principi della biodinamica aiuta a mantenere l’energia vitale:

  • Cibi freschi e vitali → Cereali integrali, frutta, verdura

Considerazioni e Conclusioni

La malattia di Alzheimer è data da un insieme di concause, nessuna trascurabile. Se analizziamo bene gli approcci sopraelencati vediamo come Bredesen approfondisca la componente fisica/fisiologica dell’individuo, Metamedicina e Cinque leggi biologiche enfatizzino la componente psico-emotiva, e l’Antroposofia in una visione globale dell’uomo le racchiuda tutte completandola con un approfondimento sulle cause spirituali e karmiche.

Essendo ogni individuo unico nel suo genere, è importante indagare per ogni persona i fattori scatenanti principali per poi intervenire in maniera più mirata sull’una o l’altra causa. Nessuna componente va trascurata poichè essendo i vari corpi dell’uomo (fisico, eterico/vitale, astrale, Io superiore) interconnessi e interagenti fra di loro, l’intervento su di uno influisce sul benessere degli altri e della persona nel globale.

Quindi un cambio di alimentazione influisce anche sulla percezione delle emozioni . Attività che creano benessere mentale aiutano ad avere più gioia, vitalità, incidendo sul corpo eterico. Un dialogo interiore con la nostra parte divina aiuta a vivere nel presente. Focalizzarsi sull’apprezzamento per piccole cose della vita, serve per allontanarsi dai dolori del passato e preoccupazioni per il futuro influenzando positivamente anche la salute del corpo fisico.

L’augurio è che la medicina allopatica venga integrata sempre più da discipline olistiche le quali ampliano significativamente la visione della malattia di Alzheimer e di tutte le malattie approfondendo le componente della psiche delle emozioni e dello Spirito. Solo così si potrà migliorare davvero la salute dei malati e dei caregivers che se ne prendono cura.

Bibliografia Link utili e riferimenti

Libri:

La fine dell’Alzheimer, Dale. A Bredesen

Il grande dizionario della metamedicina, Claudia Rainville

La demenza senile. Punti di vista antroposofici, Judith von Halle

Link utili :

https://www.valdovaccaro.com/brain-drain-e-declino-mnemonico

https://www.valdovaccaro.com/troppo-bello-vincere-la-demenza/

https://www.valdovaccaro.com/lalzheimer-perusini-la-carne-lalluminio/

https://www.attivazionibiologiche.info/Bio-Pedia/a/a_62.html

https://www.attivazionibiologiche.info/articoli/alzheimer.html

https://www.liberaconoscenza.it/zpdf-doc/conferenze/steiner%20-%20o.o.%20206%2016%20a%20conf.%20il%20divenire%20dell%20uomo,%20dornach%2024%20luglio%201921.pdf